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Il processo di categorizzazione
e il pensiero verticale II (approfondimento)
Tutti i nostri corsi sono stati
trasferiti alla Knowledge Management International
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La
realtà che ci circonda è un caleidoscopio di stimolazioni percettive
continue. I nostri sensi sono in attività costante, sensibili ad ogni
cambiamento intorno a noi: immagini, suoni, movimenti...
Ogni
oggetto o evento ambientale presenta numerosi attributi relativi a
qualità formali o funzionali.
La
nostra mente sarebbe completamente sopraffatta se, sin dalle prime
fasi dello sviluppo, non potesse iniziare ad organizzare questo mare
di stimolazioni entro schemi, progressivamente sempre più articolati
e complessi, attraverso i quali gestire un rapporto con l’ambiente
materiale e relazionale.
Alla
base dello sviluppo di tutti i processi psicologici e cognitivi,
quindi, c’è la capacità di operare sugli stimoli per
organizzarli in categorie. Tale processo avviene sulla base di
regole che evolvono con lo sviluppo.
I
processi di categorizzazione si realizzano dapprima sulla base di
processi di associazione analogica di caratteristiche o
attributi, quando il pensiero è ancora illogico in alcuni aspetti.
Solo a partire dai 6-7 anni con lo sviluppo del pensiero operatorio
concreto, le regole per i processi di categorizzazione sono dettate
dai principi della logica. |
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Come
differiscono tra loro le categorie di eventi create sulla base di processi
analogici e
quelle create sulla base processi
di analisi logica?
Le
prime sono create dall’individuo sulla base della rilevazione
di una sola caratteristica comune a più oggetti: un oggetto
entra a far parte di una categoria solo per il fatto di possedere la
specifica caratteristica individuata e astratta, mentre tutte le sue
altre caratteristiche saranno ignorate.
La
caratteristica individuata sarà quindi l’unica a definire la
categoria o il concetto, il quale sarà assegnato ad oggetti o
eventi che potranno essere anche molto disomogenei tra loro.
Ad
esempio, un bambino di 4 anni chiamerà “gatto” tutti gli
animali quadrupedi,
indipendentemente da qualsiasi altra loro caratteristica, per cui a
questa categoria potrà appartenere anche un leone. Allo stesso
modo, un poeta potrà accostare nelle sue espressioni due eventi o
due immagini anche molto distanti, semplicemente per evocare una
sensazione che indichi una analogia tra queste.
Le
categorie di eventi create sulla base di
processi
di analisi logica sono, invece, definite dalla presenza
di determinati attributi, i quali stabiliscono i criteri di
inclusione e di esclusione degli eventi. Tali attributi sono
individuati, però, al termine di una serie di processi cognitivi,
quali la discriminazione, l’analisi, l’astrazione.
La
mente esamina i dati e le informazioni del mondo circostante nelle
loro molteplici caratteristiche, in modo da distinguere quelle
specifiche e peculiari di ciascun evento, e poter rilevare e
astrarre quelle che, invece, li accomunano. Tali caratteristiche
diventeranno distintive e saranno poi generalizzate a
tutti gli elementi presi in considerazione in un particolare contesto.
Il processo di concettualizzazione riguarda
sia gli elementi del mondo naturale e sociale,
sia le relazioni tra di essi (relazioni spaziali, temporali,
di causa-effetto, di appartenenza, ecc.).
Ogni concettualizzazione implica sempre una
semplificazione della realtà e quindi una perdita di informazioni.
Inoltre è sempre riferita ad un contesto semantico, ossia ha
valore solo entro il contesto degli eventi di cui l’individuo
ha avuto esperienza.
Per questo la conoscenza elaborata da ciascuno è
sempre relativa, ma pur sempre oggettiva, logica
e condivisibile.
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Il
processo di categorizzazione logica si sviluppa entro un sistema
caratterizzato da una dimensione
verticale e una dimensione
orizzontale.
La prima si
riferisce al livello di inclusività di una categoria, che
può porsi come sovraordinata, di base o subordinata. Il concetto di
mobile, ad esempio, è inclusivo di quello di sedia, il quale a sua
volta comprende quello di sedia a dondolo. La dimensione verticale
può essere più o meno estesa a seconda delle categorie.
La
dimensione orizzontale, invece, distingue tra diversi concetti allo
stesso livello di inclusività. Ad esempio CD e videocassetta si
collocano allo stesso livello di generalità, quello dei supporti di
memoria.
Il
processo della categorizzazione logica è alla base non solo
dell’individuazione di concetti, ma anche della struttura dei
nostri ragionamenti: esso ci indica le coordinate all’interno
delle quali poter compiere operazioni logiche, nel pensiero astratto e
formale come nel pensiero quotidiano.
Dietro il filo
di ogni ragionamento c’è un processo di categorizzazione più o
meno logica, a seconda delle forme di pensiero che prendiamo in
considerazione.
Mentre
il pensiero laterale crea categorie prevalentemente formate in base a
processi di associazione analogica, il pensiero verticale crea
categorie concettuali e relazionali definite in base a principi di
analisi logica.
Nel
pensiero della vita quotidiana, spesso può capitare di mescolare le
due forme di pensiero, per cui a forme corrette di ragionamento
sillogistico può seguire una generalizzazione indebita, come negli
stereotipi.
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Comunque,
soltanto attraverso l’uso di categorie
concettuali e relazionali logiche
il pensiero può elaborare rappresentazioni mentali comunicabili e
condivisibili.
Le
categorie logiche
costituiscono
i denominatori comuni di gruppi più o meno vasti di oggetti o di
relazioni, caratterizzati da una variabilità interindividuale più o
meno alta. Gli oggetti e le relazioni si definiscono proprio grazie
alle categorie logiche di appartenenza.
Attraverso
il riferimento ad esse, oggetti e relazioni possono essere oggetto
di comunicazione cognitiva tra più soggetti che,
condividendo la conoscenza di tali categorie logiche, possono
interpretare il significato della comunicazione.
L'implementazione della
categorizzazione dei concetti nella costruzione e analisi delle
mappe concettuali si materializza in
Knowledge Master con molta semplicità nella gestione
dei
tipi di concetto.
La
categorizzazione è una funzione
principale della
concettualizzazione.
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